Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Lebanon

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Lebanon
titolo originale Levanon
nazione Israele
anno 2009
regia Samuel Maoz
genere Drammatico
durata 92 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast Y. Donat (Shmulik) • I. Tiran (Asi) • O. CohenM. Moshonov (Yigal) • Z. Shtrauss (Gamil)
sceneggiatura S. Maoz
fotografia G. Bejach
montaggio A. Leibovitch
uscita nelle sale 23 Ottobre 2009
media voti redazione
Lebanon Trama del film
Prima guerra del Libano, giugno 1982. Un carro armato e un plotone di paracadutisti vengono inviati a perlustrare una cittadina ostile bombardata dall’aviazione israeliana. Ma i militari perdono il controllo della missione, che si trasforma in una trappola mortale. Quando scende la notte i soldati feriti restano rinchiusi nel centro della città, senza poter comunicare con il comando centrale e circondati dalle truppe d’assalto siriane che avanzano da ogni lato. Gli eroi del film sono una squadra di carristi – Shmulik, l’artigliere, Assi, il comandante, Herzl, l’addetto al caricamento dei fucili, e Yigal, l’autista – quattro ragazzi di vent’anni che azionano una macchina assassina. Non sono coraggiosi eroi di guerra ansiosi di combattere e di sacrificarsi.
Recensione “Lebanon”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 7)
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. (Giuseppe Ungaretti)

Lebanon” affronta il tema della guerra tra Israele e Libano di inizio anni '80, ma si rifugia – fatta esclusione per la prima e l'ultima inquadratura – all'interno di un carro armato per parlare del senso di impotenza e più in generale di tutte le sensazioni che attraversano chi è costretto a fare una guerra. Il senso di claustrofobia si fonde presto con l'umanità dei quattro protagonisti ebrei, spinti all'estremo con il crescere della tensione, dell'angoscia e soprattutto dell'isolamento, quando l'unico strumento di conoscenza verso ciò che accade finisce per essere il mirino. “Lebanon” sottointende un messaggio pacifista più originale e penetrante dei suoi predecessori, vincendo la sfida dei primi piani, stravolti da lacrime e petrolio e immersi in un buio che odora di ignoto e ferraglia. Non c'è però politica nel film di Samuel Maoz. C'è solo la semplice narrazione di un'esperienza che tende all'assoluto e alla morte.
Il nemico è lì fuori, ma c'è una guerra più importante da vincere: quella interiore.
Vincitore del Leone d'Oro alla 66a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (376 Commenti, 59% gradimento) brata Medaglia d'Oro 3 Gennaio 2016 ore 18:25
1
voto al film:   7

Film che si svolge all'interno di un carro armato e mette in mostra le atrocità della guerra vista con gli occhi di ragazzini. Buona l'idea di far vedere le immagini esterne attraverso il mirino del carro indugiando sulla crudeltà e la cattiveria della guerra e bravo il regista a non far calare la tensione per tutta la durata del film. Da vedere
Medaglia di Bronzo (65 Commenti, 65% gradimento) priMario Medaglia di Bronzo 9 Febbraio 2012 ore 18:21
voto al film:   8

Utente di Base (39 Commenti, 54% gradimento) bartman 15 Aprile 2011 ore 19:41
voto al film:   7,5

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