Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Le regole dell'attrazione

Scrivi un Commento COMMENTA Vota il film 6 VOTI Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Le regole dell'attrazione
titolo originale The rules of attraction
nazione U.S.A.
anno 2002
regia Roger Avary
genere Drammatico
durata 110 min.
distribuzione Eagle Pictures
cast J. Van Der Beek (Sean Bateman) • S. Sossamon (Lauren Hynde) • I. Somerhalder (Paul Denton) • J. Biel (Lara Holleran) • K. Bosworth (Kelley)
sceneggiatura R. Avary
musiche T. HajduA. Milburn
fotografia R. Brinkmann
montaggio S. Rutter
media voti redazione
Le regole dell'attrazione Trama del film
Nell'atmosfera dissoluta del Camden College, una piccola università del New England, si intrecciano i destini di tre studenti. Sean Bateman, playboy distaccato dalle sue emozioni, fa lo spacciatore saltuario, è pieno di debiti e cerca di assicurarsi le grazie di Lauren, bellezza confusa alla ricerca della persona giusta. Paul Denton, bisessuale intelligente, cinico e libertino, in passato ragazzo di Lauren cerca ora di sedurre Sean. Il tutto nel contesto di feste a base di consumo smodato di alcolici e droghe.
Recensione “Le regole dell'attrazione”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6)
"Rewind esistenziali."

Tra sesso, alcol, droga, rock'n roll, dietro la patina divertente e divertita, le sterili ricerche di un senso al proprio agire nascondono angosce piene e vuoti incolmabili. Nell'affresco di questa generazione allo sbando che consuma tutto in fretta, Avary non teme l'azzardo e gioca con la cronologia, la piega alle sue esigenze, la manipola senza impacci; si lancia in un geniale "riavvolgimento" che si risolve in un'inquadratura unica, usa a dovere i suoi attori (da copertina), concepisce un rilucente montaggio di immagini in video che fraziona la voce off a velocità supersonica.
Dalle astrazioni alla stilizzazione roboante di uno sguardo accelerato e sclerotico, Avary sembra però rimasto intrappolato nello sfasamento temporale di "Pulp Fiction"; smonta (volontariamente) la fisicità "riconoscibile" dei suoi interpreti, privandola di ogni vera fascinazione. Come se lo sguardo si fosse ormai avvilentemente "ridotto".
Evidenziando un’autonomia di intenti ed una necessità di approfondimento, si avverte il colpevole distacco da un cinema vivo e passionale, per uno più ambiguo e sfaccettato; la cui mancanza di definizione si avverte proprio in un insieme di immagini che procedono senza "soluzione".
Presentato al Festival di Torino (2002).
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) Amarantolo 8 Settembre 2016 ore 00:40
voto al film:   6

Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 11 Dicembre 2012 ore 19:52
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (65 Commenti, 65% gradimento) priMario Medaglia di Bronzo 16 Maggio 2012 ore 01:03
voto al film:   6,5

Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 13 Marzo 2012 ore 14:45
voto al film:   5,5

Utente di Base (7 Commenti, 85% gradimento) angelonero 24 Dicembre 2011 ore 13:08
voto al film:   4

Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 58% gradimento) X-man Medaglia di Bronzo 7 Maggio 2011 ore 20:38
voto al film:   5,5

News sul film “Le regole dell'attrazione”
Le regole dell'attrazione Return to Castle Wolfenstein per Roger Avary "Return to Castle Wolfenstein" per Roger Avary  ( 7 Novembre 2007)
Le regole dell'attrazione Roger Avary porta al cinema Wolfenstein Roger Avary porta al cinema "Wolfenstein"  ( 3 Agosto 2007)
Ultime Schede
Le regole dell'attrazione
COMPRA
IL DVD
Compra il Dvd Le regole dell'attrazione