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Le vite di Julio e Tenoch, come quelle di quasi tutti i diciassettenni, sono governate dagli ormoni, dall'amicizia e dalla fretta di diventare grandi. Durante un pomeriggio festivo trascorso in famiglia conoscono Louisa, una ventottenne spagnola, e la corteggianno con tutta la grazia e lo stile di cui i diciassettenni sono capaci. Per scherzo le propongono un viaggio alla volta di una spiaggia soprannominata Boca del Cielo, omettendo di dire che non sanno nemmeno dove si trovi. Louisa, desiderando cambiare aria, accetta l'offerta. I tre si trovano così sulla strada, destinati a giungere non tanto a Boca del Cielo, quanto in quel luogo bizzarro e sfuggente in cui si scontrano l'innocenza, la sessualità e l'amicizia, e l'età adulta attende, pronta a raccogliere i pezzi. |
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"Istinto amorale."
Una traiettoria terminale composta da abitazioni lussuose e strade abbandonate, spazi che si negano per successioni in una vicenda che assume le forme di un desiderio/incubo. Una voce fuori campo che blocca improvvisamente le parole e i suoni "interni" per dare "motivazioni" sui personaggi; il cineasta messicano ama i colori forti e le prospettive distorte combinate con una narrazione diretta, intenzionalmente banale per come descrive i sentimenti dei suoi protagonisti. Ma ciò che sembra maggiormente irritare dentro "Y Tu Mama Tambien" riesce anche ad affascinare.
Cuaron "esibisce" in maniera fin troppo disinibita i difetti della sua opera. Forse proprio per questo "Y Tu Mama Tambien" può trasformare questo breve incontro tra i due amici Julio e Tenoch con Louisa, in un’esperienza memorabile nella sua unicità, in un coinvolgimento affettivo unico al termine del quale le cose non torneranno più come prima.
Nell’impassibilità visiva di Cuaron, c’è un erotismo primordiale e sincero; dietro un cinema dichiaratamente "esagerato", c’è una libertà disordinata e seducente capace di trasformare paesaggi in visioni e di scoprire spazi che non esistono.
In concorso a Venezia 2001. |
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Y tu mama tambien ci porta a conoscere una storia fatta di amicizia che grazie a un viaggio (o con la scusa di quello) farà crescere i 2 protagonisti e nulla sarà come prima. Bello, girato bene (grazie anche all'uso della telecamera a mano), ha il pregio di essere interpretato da due giovani protagonisti all'altezza della situazione. Bella anche l'idea della voce fuori campo. Coraggiosamente e giustamente premiato al festival del Cinema di Venezia. Da riscoprire
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Un viaggio incentrato fondamentalmente sul sesso di due adolescenti messicani amici per la pelle, alla (ri)scoperta di se stessi. Molto realistico (contribuisce la regia prevalentemente a mano), sono rimasto colpito dai dei tre giovani protagonisti, che si prestano a numerose scene esplicite e sono bravissimi a creare un’atmosfera prima amichevole e poi estremamente tesa. Il finale moralista stona con il resto dell’opera. La voce fuori campo è interessante all’inizio ma finisce per diventare quasi una presenza ingombrante.
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