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Guido è uno scrittore di successo, con il suo ultimo libro è entrato nella cinquina dei finalisti di un prestigioso premio letterario.
Mentre è alle prese con gli impegni che la candidatura del suo romanzo comporta, inizia a frequentare una piscina e decide di imparare a nuotare, realizzando così un desiderio che coltivava da tempo.
Lì incontra Giulia, una donna molto affascinante, soprattutto quando è nel suo elemento: l’acqua.
Tra Guido e Giulia nasce una relazione che da subito però rivela delle zone d’ombra.
Perché Giulia nasconde un segreto, e un passato misterioso. |
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Ad oltre quattro anni da “La vita che vorrei”, torna sullo schermo l'opera di Giuseppe Piccioni e, come si sperava, il regista continua ad emozionare.
Nella frenesia senza senso del quotidiano, Guido è uno scrittore disilluso che non capisce il perché della vita che vive mentre Giulia è una donna che ha distrutto ciò che aveva ed è ora costretta fra le mura di un carcere, privata della libertà ma più di tutto del rapporto con una figlia che non la vuole. Le sbarre intorno a Guido sono invece le dinamiche del mondo editoriale che lo utilizzano come oggetto, quelle del suo matrimonio vuoto come la casa durante il trasloco, o il suo carattere che lascia scorrer tutto senza imporsi, forse il modo migliore di attraversare il non senso. D'altronde la felicità è la tristezza che fa le capriole, come dice un suo personaggio, non lui, subito pronto a sottolinearlo. Rinchiuso fra le poche righe che riesce a produrre, quasi per caso, a bordo vasca trova Giulia, misteriosa e concreta, e lascia allora i suoi personaggi di fantasia a se stessi. Dentro l'acqua, che diventa lente per guardare il mondo e le persone da un piano differente, i due si incontrano e si appoggiano l'una all'altro. L'epilogo sarà reale come Giulia.
Brava la Golino nella sua interpretazione e Piccioni nel rappresentare l'immaginario dello scrittore concretizzando visivamente i personaggi e le storie attraverso interessanti intermezzi.
Un ottimo film rispetto alla media del panorama italiano del momento, forse si dilunga nel crescendo prima del finale ma sa regalare sequenze come la serata della premiazione quando, sotto il silenzioso osservare di Guido, continua ad andare in scena la vacuità del mondo. |
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