Liv ed Emma sono amiche fin da bambine, e come bambine hanno continuato a coltivare il sogno di un matrimonio perfetto. Però, quando le date delle rispettive cerimonie sono sovrapposte per errore, nessuna vuole rinunciare a favore dell’altra e tra le due inizia uno scontro senza esclusione di colpi.
Anche da uno spunto non originalissimo può nascere una buona commedia, se solo si sapesse osare. Purtroppo, in “Bride Wars” non rischia nessuno: le situazioni da ripicca tra donne sono le più banali che si possano immaginare, i personaggi sono stereotipati e tutti ma proprio tutti molto irritanti (tranne, curiosamente, la collega rompiscatole di Emma) e lo spettatore sa sempre cosa sta per accadere un minuto prima che accada.
La capacità interpretativa della Hudson e della Hataway non è in discussione, anche se in questo film si intuisce appena. Il problema in realtà sembra essere la sceneggiatura, che rimane un ibrido tra la classica commedia americana con situazioni paradossali, il film “per donne” dove le protagoniste si cambiano d’abito tre volte al giorno, la commedia brillante che cerca la battuta intelligente, il tutto con qualche sequenza introspettiva e una morale che finge di non essere conservatrice restando sempre e comunque buonista.
“Bride Wars” rientra nella sempre crescente categoria dei film “di produzione”, elaborati a tavolino da un team sicuramente brillante (la Hudson è anche produttrice) che sceglie però di applicare nozioni di marketing alla fase creativa, riuscendo a essere quanto più piacevole possibile e quanto meno brillante si possa immaginare. Non è certo un caso che nessuno ricordi i nomi dei registi di questa categoria di film: i produttori (e talvolta gli attori) sono i veri creativi, il resto è manovalanza.
Pur non essendo un brutto film, “Bride Wars” è senza dubbio un’occasione sprecata che si salva perché, alla fine, riesce a mantenere, senza irritare troppo, un equilibrio tra i momenti di confronto serio tra le protagoniste (elemento comunque tipico del genere) e le sequenze di inseguimenti, dispetti e smorfiette. |