Recensione: Ovosodo

"E' rinata la commedia in Italia!". Così scrivevano i giornali nel 1997 quando questo film uscì. Io mi trovo nel 2014 e guardando questo film mi verrebbe da dire la stessa cosa. Un film che contiene gag Verdoniane arrangiate in stile livornese. Ma Virzì non si ferma a questo e ci mette dentro lotte di classi sociali e lotte tra il mondo dell'adolescenza e il mondo degli adulti. Cuce addosso al personaggio di piero l'evoluzione del belpaese e come questa evoluzione si riflette sulla vita di una persona. La cosa che mi ha colpito di più è l'importanza data al fattore "destino". All'inizio Piero naviga a vele spiegate verso una carriera da stimato scrittore, e il mio naso da spettatore sentiva già puzza di banalità. Vengo smentito quando Piero finisce a fare l'operaio in un azienda che nn invidia nulla all'Ilva di Taranto, rendendolo cmq felice. Questo film poteva anche chiamarsi "la vita è bella", peccato che quello stesso anno questo titolo era già occupato da un altro film...