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Philippe è un giovane che vive con la madre e le sorelle in un tranquillo quartiere di periferia. Durante il matrimonio della sorella è folgorato da Senta, la damigella d'onore, una ragazza misteriosa e molto passionale. Philippe se ne innamora perdutamente fino a perdere completamente le sue certezze... |
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"Profondo nero."
Affascinato dalle donne tutte cioccolata e arsenico, maniaco del dettaglio narrativo, della sottigliezza descrittiva e della geometria di messinscena, Chabrol s’insinua per i dialoghi, i caratteri e gli ambienti.
II male è sottile e subdolo, ben celato sotto dinamiche di relazioni apparentemente normali ed abitazioni piene di calore; ancora una volta la "deviazione" è femmina, bella e problematica, sempre e comunque estremamente affascinante. I movimenti di macchina avvolgono i visi dei protagonisti e guidano lo spettatore attraverso una suspence mascherata e velata come gli atteggiamenti propri dei personaggi, per un thriller in cui fondamentalmente non accade "nulla di nuovo" fino alla fine, ma la cui atmosfera riesce ad essere comunque densa di attesa. Un lavoro di "routine" tra le righe della consueta eleganza stilistica in bilico tra Hitchcock e Rivette.
Fulcro del giallo borghese finisce per essere tutto ciò che si trasforma e tutto quello che sfugge alla ragione, il punto estremo in cui la razionalità umana perde di logica. Tematica quest’ultima da sempre al centro delle pellicole di Claude Chabrol; indagatore della psiche umana alla ricerca della raffigurazione di casi estremi a suo dire estremamente più esaustivi.
Presentato in concorso a Venezia 2004. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “La damigella d'onore” |
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