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Recensione: Il curioso caso di Benjamin Button

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Il curioso caso di Benjamin Button
titolo originale The Curious Case of Benjamin Button
nazione U.S.A.
anno 2008
regia David Fincher
genere Drammatico / Commedia
durata 159 min.
distribuzione Warner Bros
cast B. Pitt (Benjamin Button) • C. Blanchett (Daisy) • T. Swinton (Elizabeth Abbott) • J. Ormond (Caroline) • L. Nichols (prete) • E. Koteas (Mr. Gateau) • E. Fanning (Daisy bambina) • J. Flemyng (Thomas Button) • T. Henson (Queenie)
sceneggiatura E. Roth
musiche A. Desplat
fotografia C. Miranda
montaggio K. BaxterA. Wall
uscita nelle sale 13 Febbraio 2009
media voti redazione
Il curioso caso di Benjamin Button Trama del film
Tratto da un racconto di Fitzgerald, è la storia di Benjamin Button, un uomo che, arrivato ai 50 anni, inizia a ringiovanire. L'uomo si innamorerà però di una ragazza di trent'anni…
Recensione “Il curioso caso di Benjamin Button”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6,5)
Forte delle sue tredici nomination agli Oscar, David Fincher presenta il suo settimo film (per non lasciare sulle spine i suoi fan il regista di “Seven” ha già annunciato il suo ottavo film, il cui titolo provvisorio è “Heavy Metal”); è difficile vederlo senza aspettarsi molto, e allo stesso tempo senza essere condizionati – in positivo, se un condizionamento può esserlo – nel giudicarlo. La sua atmosfera fantastica, frutto non solo della voce off del narratore interno alla storia ma anche del modo in cui il racconto va avanti, unita alle musiche di Alexandre Desplat, induce lo spettatore a rivivere sensazioni come quelle di “Big Fish” e di uscire dal cinema con un senso di soddisfazione interiore senza averne chiaro il motivo.
Per il resto, “Il curioso caso di Benjamin Button” è un’operazione semplice sul piano logico quanto complessa su quello tecnico: Brad Pitt interpreta il protagonista in quasi tutte le fasi della sua vita a ritroso, da quando ha l’aspetto e i problemi di un vecchio a quando, col passare degli anni, si trasforma in un adolescente (per mostrarlo bambino viene usato un altro attore); questa sua performance costringe il film ad una sorta di scansione temporale che gli dia ogni volta lo spazio, ma soprattutto il tempo, per entrare nel personaggio e mostrarne senza fretta gli aspetti. L’attore sceglie di interpretarlo nel modo che più gli si addice, con un distacco esteriore dalle cose che vive come se, nel viverle, si preoccupasse di osservarle e registrarle. Opposto l’atteggiamento dell’altra star del film, Cate Blanchett, che riesce a donare a Daisy un carattere estroverso e apparentemente forte, ma alla fine nell’ombra dell’uomo straordinario che ha accanto. Ottima dunque l’interazione tra regista ed attori, che avevano già lavorato insieme (Brad e Cate in “Babel”, lui e Fincher in “Seven” e “Fight club”).
Il racconto della vita di Benjamin Button, una favola che prende forma dalla lettura del suo diario, è intervallato dal ritorno alla realtà del lettore, ovvero una Daisy morente e sua figlia Caroline; in questa parte, che poteva essere di semplice respiro narrativo, Eric Roth sceglie di staccarsi dal racconto di Francis Scott Fitzgerald ambientando la scena in una New Orleans a poche ore dal passaggio dell’uragano Katrina, con una tensione crescente per il peggioramento delle condizioni atmosferiche che si aggiunge alla tensione propria del racconto.
L’idea di base del film è accattivante, ma le molte idee interne non brillano per originalità, a cominciare dal motto “non sai mai cosa è in serbo per te” che Roth riprende pari pari dal suo precedente “Forrest Gump” (e non è l’unico caso in cui questo film richiama quello di Zemeckis). Anche la storia d’amore tra Benjamin e Daisy poteva avere qualche spunto migliore, ad esempio un legame maggiore tra l’amore adulto e la fascinazione che la bambina subisce per quel vecchio così simile a lei; è da notare la rinuncia ad esplicite scene di sesso tra i due, che avrebbero rovinato l’atmosfera del film: è proprio quest’atmosfera, che si conserva intatta fino alla fine, la qualità principale dell’opera, lasciando che le due ore e tre quarti del film scorrano piacevolmente.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (9 Commenti, 75% gradimento) Maverick 6 Marzo 2017 ore 00:43
voto al film:   6,5

Medaglia d'Argento (196 Commenti, 27% gradimento) Standby Medaglia d'Argento 29 Agosto 2016 ore 17:52
voto al film:   7,5

Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) Amarantolo 14 Marzo 2016 ore 03:58
voto al film:   6,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) stagnola 15 Gennaio 2016 ore 10:07
voto al film:   8,5

Utente di Base (42 Commenti, 45% gradimento) ioecharlot 1 Gennaio 2016 ore 17:45
voto al film:   9,5

Medaglia di Bronzo (77 Commenti, 42% gradimento) kimm86 Medaglia di Bronzo 18 Febbraio 2015 ore 22:15
2
voto al film:   9,5

quando il grande Sandro Acerbo parla (il doppiatore di Brad Pitt) e le immagini raffigurano la vita magica di benjamin button, il cinema poetico tocca punti altissimi. Guardandolo sembra che il tempo si fermi, e ci si interroga su quanto conti il destino nelle nostri vite.
Utente di Base (26 Commenti, 48% gradimento) alfredH 24 Novembre 2014 ore 20:28
voto al film:   6,5

Medaglia di Bronzo (53 Commenti, 41% gradimento) Attila Medaglia di Bronzo 23 Novembre 2014 ore 23:46
1 3
voto al film:   2

Cambiando l ordine dei fattori il risultato non cambia.
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) CitizenKane 9 Novembre 2014 ore 22:42
voto al film:   6

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) charlie91 5 Novembre 2014 ore 15:07
voto al film:   6


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