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Vizi e virtù degli italiani all'estero, capaci di essere ridicoli ma anche geniali, vengono raccontati in due episodi. Le vicende di Castellitto-Scamarcio sono ambientate nei paesi arabi mentre Verdone agirà a San Pietroburgo. |
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“Se cercate la commedia troverete anche della sociologia, ma se cercate la sociologia non troverete la commedia”.
Le parole di Veronesi tracciano in maniera inequivocabile la linea di demarcazione tra due possibili chiavi di lettura del film: quella del pubblico e quella della critica.
Da una parte c’è la consapevolezza di un successo indiscusso al botteghino, frutto dall’ennesima abile operazione capitanata da De Laurentis, dall’altra l’innegabile superficialità con la quale si è tentato di descrivere gli italiani e la loro italianità. La leggerezza e la semplicità del regista suggeriscono però di guardare il film (o meglio, i due mediometraggi) con l’occhio di chi non si aspetta il classico cine-panettone ma neanche una raffinata commedia in stile inglese caratterizzata da un plot articolato e da un’ironia sottile. Certo, la sceneggiatura lascia molto a desiderare in più di una circostanza, con alcuni errori veramente grossolani (sul podio vanno l’inglese multiforme di Scamarcio, la pistola “invisibile” e la valigia teletrasportata di Verdone) ma a ben pensarci sono elementi assolutamente secondari rispetto alle intenzioni vere dei due episodi, ovvero fare ridere.
Per la cronaca: il primo lo fa molto meno del secondo, principalmente per due ragioni. La prima è la scelta francamente discutibile di accostare due attori probabilmente poco compatibili come Scamarcio e Castellitto; la seconda è che non c’è la straordinaria capacità di Verdone (supportato egregiamente sia dalla Rappaport che da Bandiera) di riuscire sempre a far divertire, anche nei momenti più di stanca della storia, come il finale, per esempio.
Nonostante questo il film non annoia mai e scorre via ‘come commedia vorrebbe’, e sebbene non riesca a fare a meno di tanti luoghi comuni, perlomeno rinuncia a facili rimandi sessuali o volgarità che spesso e volentieri caratterizzano i successi targati De Laurentis quali Natale a Rio, in crociera, a New York o a Miami che in comune con Italians hanno il fatto di essere gli unici veri blockbuster made in Italy (il film esce nelle sale in 700 copie).
Visto che si parla di marketing…un’ultima considerazione: è mai possibile che in Italia non si riesca neanche una volta a fare un product-placement dignitoso, che non snaturi in maniera violenta la sceneggiatura? Ai lettori/spettatori, il compito/gioco di trovare tutti gli sponsor del film.
Uno sta già sulla locandina… |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Italians” |
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Al via il Festival del Film Italiano di Villerupt (29 Ottobre 2012)
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'Parole per ridere' a Grosseto con Veronesi (16 Dicembre 2009)
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Inaugurata la rassegna 'Natale all'Isola di Roma' (14 Dicembre 2009)
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La Festa delle Donne si festeggia a Palombara ( 6 Marzo 2009)
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Esce venerdì nelle sale "Italians" di Veronesi (21 Gennaio 2009)
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"Italians" per Verdone, Castellitto e Scamarcio ( 2 Febbraio 2008)
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